mercoledì 10 agosto 2016

La ragione del revisionismo: Demistificare la patria della cuccagna buonista

 Lo svolgimento grottesco della campagna elettorale americana – quasi un rovesciamento della politica nel film “Totò, Peppino e la Malafemmina” - espone gli europei ad un estremo e fatale rischio, il rassicurante/disarmante potenziamento della castrante convinzione intorno alla inoffensiva e amichevole stupidità americana.
 Purtroppo la deliziosa, immagine che la politica americana offre di sé, contiene il velenoso ingrediente della simulata dabbenaggine, un galoppante cavallo di Troia, che fa entrare nei libri di storia e nell'immaginario cinematografico dei popoli europei, la mitologia intorno alla bonarietà appartenente, in sommo e pio grado, alla nazione atlantica, liberatrice e giusta per antonomasia.
 Abbagliati dalla cinematografia hollywoodiana e flesciati dalla chiacchiera degli iniziati ai misteri massonici, gli opinionisti europei e i loro lettori credono fermamente nella storica, perpetua e invincibile giustizia dei liberatori d'Oltre Oceano.
 Censurata l'imbarazzante memoria dei campi di concentramento, pensati e organizzati dal generale Dwight Eisenhower per rieducare incolpevoli prigionieri tedeschi esponendoli alle atroci intemperie, l'America si offre all'ammirazione degli europei quale faro della Bontà democratica, vincitrice della guerra contro la feroce barbarie dei tedeschi e dei giapponesi.
 L'enormità dei crimini commessi dai tedeschi e dai giapponesi non giustifica la vendetta cieca e sadica dei vincitori, ad esempio il bombardamento al fosforo su Dresda e i devastanti bombardamenti atomici del 7 e 9 agosto 1945 su Hiroshima e Nagasaki, aggressioni sterminatrici, compiute dagli anglo-americani (a guerra da loro già vinta) senza altro motivo che l'intenzione di mostrare i loro formidabili muscoli
 Purtroppo i bombardamenti scientifici sui giapponesi sono interpretati, da storici democratici, ignari del rischio del ridicolo, quali bisturi di una illuminata, chirurgica strategia, intesa ad evitare le mostruosità della guerra convenzionale.
 Solamente alcuni marginali refrattari osano rammentare che nell'estate del 1945 l'esercito giapponese era stremato e che gli americani potevano concludere vittoriosamente la guerra senza ricorrere all'uso delle mostruose bombe atomiche.
 Al proposito non è lecito dimenticare che lo sterminio dei civili giapponesi fu compiuto dagli americani al seguito di una ragione non onorevole: evitare il rischio di affrontare la disperata difesa dei soldati giapponesi.
 La storiografia al potere in Occidente ha origine dall'impunita dottrina, che giustifica il massacro dei civili al fine di evitare che i militari corrano il rischio contemplato nelle dure leggi di guerra.
 Sostenuta dalla propaganda buonista, la fede europea nella indeclinabile dignità della cuccagna americana causa l'emergenza del politicamente esangue e il trionfo di una storiografia in oscillazione perpetua tra il culto della vittoria atlantica e la felicità dei presunti beneficiari.
 Emerge, infine, l'albero di una cuccagna concepita dalla volontà di umiliare i sudditi del sogno americano.


Piero Vassallo

Nessun commento:

Posta un commento