Alla gente di penna, che in qualche modo e
misura si fa leggere, è dato soltanto di chiarire lo stato delle cose e di prospettare
le condizioni - augurabili o deprecate - del loro futuro svolgimento. Agire
fattivamente per il meglio spetta ad altri, che possono adoprare i chiarimenti
e le idee, ma che possono anche non esistere. Sono rari coloro i quali
possiedono la capacità di piegare il corso degli eventi, di imprimere la svolta
resasi necessaria.
I modi per compiere il nostro mestiere sono
diversi. Non pochi ritengono che il momento storico è tale per cui sarebbe vano
prendere in esame i casi del passato al fine di correggere il presente. Secondo
loro dovremmo restare sull'oggi, sull'uomo odierno, sui condizionamenti e
progressi della vita attuale, giudicati o immodificabili o da riformare senza
pretendere di capovolgerli. Ed essi chiamano questo procedimento realismo
indispensabile.
Viene tralasciata una premessa: l'essere
umano resta il medesimo nella storia rispetto ai problemi morali. Sempre
necessita risolverli in modo corretto; egli fu sempre soggetto a pervertirsi e
si pervertì, e continua ad essere suscettibile di miglioramento nonostante la
sua inclinazione al male.
Quando le strutture tecnologiche ed
economiche instaurate siano d'intralcio al raddrizzamento del popolo, la sua
natura spirituale, plasmabile e correggibile, è assolutamente prevalente sulle
ragioni della materia, sia essa semplice o sofisticata. Qualora fosse
necessario mettere un freno alla scienza, per esempio alla cibernetica nelle
sue varie applicazioni, la sottomissione degli strumenti d'ogni sorta al bene
comune è attuabile e giovevole. Semmai resta la questione della concorrenza o ostilità dei popoli di
tendenza contraria. Ma anche questo problema offre soluzioni. Chi si sottrae
alla decadenza dei costumi finisce col prevalere.
Perciò non è affatto disdicevole, oltre a
proporre le imprescindibili giuste leggi e l'ordine civile che dovrebbe regnare,
avvicinarsi alla concretezza osservando le trascorse, storiche soluzioni.
In linea teorica, va ripetuto che il primo
articolo della costituzione civile dovrà affermare il rispetto del costume
cattolico autentico A questo fondamento occorre l'abolizione dei partiti
politici, un unico movimento custode dell'identità nazionale e delle imperiture
sue tradizioni, un Capo dello Stato che sia anche Capo del governo,
un'assemblea dei rappresentanti del popolo preferibilmente corporativa, che
nomini il Capo dello Stato. Diversamente, questi potrebbe essere eletto dal popolo.
Ovviamente si darà il caso che alcune varianti a tale sistema si rendano
opportune, ma la semplicità delle istituzioni e l'eliminazione delle fazioni
organizzate e detentrici di potere sono indispensabili.
Veniamo alla Storia. Le restaurazioni di un
ordine augurato sono opera di uomini e spesso di un singolo individuo, con
tutte le inevitabili incognite che ciò comporta. Talvolta il suddetto ordine
muore con il suo legislatore. Dalle vicende umane non è concesso pretendere di
più.
Nell'epoca giolittiana e in quella del primo
dopoguerra si ebbero diversi mali che annche adesso lamentiamo. Il parlamentarismo,
i partiti liberali e sovversivi, il generale laicismo producevano malcostume e
disordini, erano destinati a recare il divorzio e l'inarrestabile sequela delle
perversioni dovute alla democrazia: un sistema politico che si regge sulle
innovazioni corruttrici, come è facile dimostrare che debba essere e come pure
si verifica.
L'orgoglio nazionale, che non necessariamente
degenera nel vieto nazionalismo, essendo basato su un retaggio di opere e di
valori rinnovati, soddisfa l'aspirazione del popolo; insieme a questo
sentimento la giustizia sociale tiene a freno le brame egoistiche e libertine.
Nei fatti, distrutte le divisioni ideologiche
artificiose e appartenenti a culture aliene, dissolta la lotta di classe nell'unità
nazionale, qualcosa di simile si realizzò negli anni Venti e Trenta del secolo
scorso, stante il freno posto dall'autorità della Chiesa (assai riconciliata
con lo Stato) alle deviazioni dell'umanesimo paganeggiante.
Il sentimento patriottico ebbe il suo debito
riconoscimento - ora ridotto a una larva dal mito internazionalista e
dall'utopia della società multietnica, in realtà disgregatrice e fomentatrice
di dissidi.
Il beneficio della leva obbligatoria è andato
perduto. Le donne nell'esercito e nelle polizie sono un ultoriore elemento di
debolezza assurda e penosa.
La naturale struttura della famiglia restò
intatta e la sua benedetta prolificità venne incoraggiata, all'opposto del
disfacimento promosso ai nostri giorni.
Si assicurò la stabilità e l'efficienza
dell'impiego pubblico. Si sostenette il lavoro delle imprese. L'intervento
statale nell'economia salvaguardò le comunità locali e l'occupazione. Le
previdenze pensionistiche e le assicurazioni ebbero un carattere definito e
stabile. Lo opere pubbliche furono esemplari. Vennero create città e campagne
produttive. I servizi di pubblica utilità funzionarono in mano a Stato,
Parastato e Comuni. Questo complesso di giustizia sociale è oggi deteriorato,
corrotto o scomparso.
Il buon costume fu abbastanza preservato da
pornografia e da spettacoli osceni. La prostituzione ebbe adeguata tolleranza e
regolazione. Un segno evidentissimo della via via cresciuta decadenza è l'eterogenea
prostituzione di strada e la tratta di esseri umani che vi sta dietro.
La mafia e le sette, che furono ridotte
all'impotenza, sono poi tornate a prosperare ignominiosamente.
La droga, un tempo circolante in ristretti
ambienti di viziosi, si spaccia ovunque fin presso le scuole.
Le arti ebbero varie fioriture, dalle lettere
alla pittura, dalla scultura all'architettura, e s'imposero in campo mondiale, subendo
scarse influenze estranee. La lingua di Dante ricevette il suo largo omaggio,
neologismi pregevoli l'arricchirono, i suoi cultori tennero a bada
forestierismi e altre contaminazioni. Il jazz non scalzò il bel canto italiano.
La limitazione della libertà servì per lo più
a preservare il lecito e il bene comune, pur con qualche sacrificio della
critica legittima.
Propaganda e retorica furono inferiori a
quelle della democrazia, che spaccia falsità, aberrazioni e vizi come conquiste
benefiche.
I
diritti indebiti vennero equamente negati, come la licenza di corrompere e di
sedurre con vari mezzi atti a sovvertire.
Che il successivo potere civile abbia
contribuito alla trasformazione della Chiesa vasta e visibile in una chiesa
snaturata ed eretica, sta sotto gli occhi di tutti gli onesti.
Circa
ottant'anni fa anche in America l'aborto fu esecrabile e sarebbe stato inaudito
che i sodomiti sbandierassero il loro
orgoglio di peccatori. Ma, per sua natura, il regime concluso e vituperato si
sarebbe opposto successivamente alle degenerazioni, compresa quella del clero.
Dopo tali valutazioni di carattere
scientifico, la legge vigente comanda di non
restaurare.
Piero
Nicola
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