giovedì 12 maggio 2016

La parodia del diritto

 Ridotta al lumicino, la filosofia dei lumi si è rovesciata nel vespasiano, sede coatta/adatta alla natura capovolta da sodomia democratica. Marianna si è capovolta in Marianna. La marsigliese si è rovesciata nella canzone dei gomorriti e dei sodomiti.
 La ragione degli italiani, pur umiliata e fratta dal pensiero anglo-francese, e stordita dai liberatori americani (a proposito dei quali Curzio Malaparte affermava “i pederasti hanno vinto la seconda guerra mondiale”) resisteva coraggiosamente alla disastrosa intenzione delle sedicenti avanguardie democratiche, in lotta dura contro la natura.
 Ieri il vespasiano degli specialisti ha schizzato le sue infette acque sopra una maggioranza parlamentare costituita da traditori cattolici, progressisti, ex comunisti, liberali e berlusconiani di risulta. Da tale unione una legge che offende e capovolge il diritto naturale. Una legge che sarebbe disonesto rispettare.
 Non è lecito tuttavia confondere gli italiani con i parlamentari che rappresentano degnamente (ammesso che il vizio contro natura sia in qualche modo avvicinabile alla dignità) il pensiero rivoluzionario.
 Il gongolante, spocchioso sorriso stampato sulla faccia cavallina di Elena Boschi non esprime la felicità del popolo ma il trionfo di un'oligarchia in guerra contro la tradizione italiana.
 D'altra parte, l'astensione massiccia degli elettori – inequivocabile e abituale segnale della sfiducia e del disprezzo verso la surreale classe politicante – abbassa la maggioranza degli eletti al rango di figura del quartino, immagine disprezzata e reietta da un'Italia largamente astemia e astensionista.
 Considerati gli italiani non votanti e/o avversi alla legittimazione del vizio contro natura, è lecito sostenere che la infame legge pederastica, votata da un parlamento spettrale, rappresenta una ristretta minoranza di italiani, cittadini per lo più ingannati dalla squillante chiacchiera proveniente dal vespasiano e dal salotto allucinato dalla spocchia degli speculatori.
 Sostenuta da un quarto degli italiani (un quarto oltre tutto frastornato e incantato dalle autorevoli sirene del vespasiano) la legge sodomitica (direbbe Giovanni Papini) vale tanto sterco quanto pesa.
 Di là del condivisibile pensiero papiniano non si può tacere la gradita manifestazione di un segnale di insofferenza lanciato dal dormitorio vaticano.
 E' possibile e comunque auspicabile che la sfacciataggine al potere desti la gerarchia dal sonno e dalla non veggenza. In questo caso la vittoria dei culocrati si rovescerebbe nel risveglio della autorità dormiente.

 Forse lo schiaffo (intenzionalmente) appoggiato sulla faccia degli italiani dalla maggioranza che sostiene l'americano Matteo Renzi sta per cambiare obiettivo.

Piero Vassallo

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