domenica 13 marzo 2016

Le pie gobbe degli ecumenici cammelli

Cammelli maestosi e gongolanti cammellieri sono accolti, applauditi e incensati da senatori meningitici, da vescovi frastornati dal tam tam vaticano intorno alla identità mutabile (ossia asserviti all'imperialismo del pensiero nomade), da giornalisti intossicati dalle veline governative e fulminati dai supremi editti onusiani.
 In un sontuoso sito cattolico si legge, intanto, una tortuosa, oscura sentenza (forse di stampo cosmopolita) che altera e capovolge la nozione di provvidenza storica, creatrice delle nazioni: “economia, libertà personale, flussi migratori, fanno parte di un unico sistema, che è il Creato”.
 Il monocolo buonista contempla un universo alterato da illuministi di sacrestia e felicemente aperto ai migranti maomettani. Lo sguardo islamico vede intanto il futuro di un mondo assoggettato alla dura legge dei credenti.
 Purtroppo l'apparizione dei cammelli desta un democratico capogiro, incrementa l'euforia conciliare, agita la scolastica buonista/masochista, consola la desertica stupidità degli atei, eccita cronisti mondani, promuove l'acquiescente conformismo, riscalda l'urgente pusillanimità dei governanti democratici, fa squillare il pentagramma della codardia borghese, incensa l'oblio e/o il disprezzo della patria cristiana, rinnova la cupidigia di servilismo
 La democrazia, propriamente detta mal francese, è finalmente rovesciata nell'ascolto del verbo  islamico e nella festante attesa di severe sottomissioni.
 Sulle ceneri della dignità occidentale gli applaudititi cavalieri del deserto attraversano, galoppando  indisturbati,  le porte aperte dallo storico oblio delle truci invasioni islamiche, delle crociate e delle battaglie navali vittoriosamente combattute e vinte dai cristiani. La gloria di Lepanto si rovescia nella insensata, masochistica accoglienza.
 Il pacifismo chic abbassa i pantaloni democristiani e strappa  le mutande sociali. Ecumenismo belante e melensa pietà si stringono in un nudo e passivo abbraccio.
 Refrattari al canto della diserzione, osservatori turbati e invincibili curiosi si chiedono quali siano le ragioni dell'entusiasmo ecumenico per l'islam.
 Gli studiosi europei conoscono la purissima stupidità del corano mentre i viaggiatori hanno contemplato i desolanti, feroci effetti dell'etica maomettana. Conosciute le sofferte testimonianze degli studiosi e dei viaggiatori, insorgono i cattolici refrattari, i quali tentano di capire la cause di una curiosa e inspiegabile infatuazione clericale.
 Gli occidentali, che danno in escandescenza se un (raro) vescovo critica civilmente i non edificanti usi di Sodoma o le squallide capriole genetiche di stampo americano, sopportano in perfetta tranquillità la minaccia islamica.
 L'etica del Cristianesimo è spinta (dai poteri forti) al soffocante e feroce abbraccio di una religione cervellotica, il cui libro fu scritto da un imbroglione, che arruolava eretici marginali, caprai ignoranti e lestofanti, spacciando le sue crisi epilettiche per estasi mistiche.
 Quale meccanismo esercita un potere capace di capovolgere la testa e rovesciare il giudizio insofferente dell'uomo occidentale? Per effetto di quale segreta spinta l'uomo che rifiuta la mitezza cattolica si abbandona ad una religione dell'assurdo e della devastante ferocia?
 Per risalire alle cause del successo islamico in occidente è forse utile rammentare l'effetto ammollente e castrante esercitato dalla cinematografia di Hollywood nella mente degli spettatori italiani liberati.
 I ballerini, che festeggiavano l'occupazione americana abbandonandosi alla triste e umiliante  ginnastica del bughi-bughi, rappresentavano l'antitesi degli uomini che, in guerra, si erano battuti eroicamente per arrestare l'invasione di quei pederasti a stelle e strisce nei quali Curzio Malaparte – autore del romanzo La pelle – vedeva i vincitori della seconda guerra mondiale.
 La propaganda americana è stata capace di miracoli strabilianti. Ci ha fatto credere, ad esempio, alla bontà delle bombe liberatrici e all'onesto uso delle atomiche (umanitarie) sganciate su Hiroshima e Nagasaki, per scongiurare l'impegno rischioso delle pregiate truppe americane in feroci battaglie sul suolo nipponico.
 Nell'agosto del 1945 democratici e pacifisti hanno applaudito le terrificanti bombe sganciate sui civili giapponesi al fine di scongiurare i rischi associati a un eventuale sbarco americano in Giappone.
 Miracoloso è anche l'ecumenismo filo-islamico rovesciato dai persuasori occulti sull'Europa laica e (debolmente) cristiana. 
 Un utile contributo alla conoscenza delle ragioni a monte della capitolazione occidentale è offerto da Islam e massoneria, un ruvido ma avvincente saggio pubblicato da Mario Di Giovanni nella collana editoriale del centro studi Jeanne d'Arc, attivo in Milano.
 Di Giovanni rammenta che gli intellettuali di sinistra sono passati dalla rivendicazione dei diritti dei lavoratori alla propaganda dei (presunti) diritti pederastici e dalla difesa dei salari alla difesa della fecondazione onanista.
 L'autore di seguito dimostra che “questo [l'adesione al pervertimento americano] non sarebbe bastato per sopravvivere politicamente dopo la cancellazione dell'Unione Sovietica … I post-comunisti hanno così fatto proprio il progetto di un mondo globalizzato, operazione costata loro poca fatica, perché il progetto mondialista nasce nei santuari del neocapitalismo internazionale”.
 Al proposito Di Giovanni cita un testo dell'autorevole Guido Vignelli, secondo cui la rivoluzione post comunista contempla la sovversione di un'Europa “rimasta ancora troppo cristiana”, ossia “una rivoluzione culturale che dissolva l'Europa privandola della propria identità e sovranità”.

 Di qui l'alleanza dei poteri forti (un basso impero, costituito dal club degli strozzini e e degli speculatori, dalla folla dei masochisti, dalle cattedre degli intellettuali fulminati, dalle massonerie da vespasiano e da salotto, dalle scolastiche luterane e anglicane, dai produttori di film pornografici, dall'editoria nichilista) e il loro schieramento contro la civiltà cristiana. Di qui, infine, l'apertura dei confini europei alla castigante invasione maomettana. 

Piero Vassallo

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