mercoledì 23 dicembre 2015

Il male radicale

 Sul Natale è calata l'ombra, laica, democratica e progressiva, di un “allegro” e gongolante suicidio nell'ospitale  Svizzera.
 Una rete televisiva ha mandato in onda l'intervista alla infelice signora che, grazie all'assistenza e al liquido contributo del partito radicale, stava per recarsi nella tombale repubblica calvinista, dove è legittimata l'eutanasia (dietro versamento di una robusta somma di denaro: l'avarizia è l'altra faccia della tanatofilia elvetica).
 Davanti alla macchina da presa una gongolante, radicale parodia della tragica, devastante illusione che ingiusto fece me, contro me giusto. Illusione confessata tardivamente e dolorosamente da Pier delle Vigne all'Alighieri.
 La vittima della passione obituaria ha ostentato in presa diretta quella raggelante, insistente, classica ridarella, che manifesta la moderna profondità della possessione nichilista.
 L'aspirante suicida ha pertanto meritato le congratulazioni di Emma Bonino, illuminata specialista in aborti procurati e in atti di acrobatica e untuosa empietà.
 La misericordia esige l'astensione dal giudizio sulla cieca allegria dei suicidi. Non si può nascondere tuttavia il disagio prodotto dall'ostentazione televisiva di una felicità associata all'immaginazione del nulla laico e democratico.
 Ora alla felicità quasi gongolante dell'aspirante suicida soggiace l'allucinata mitologia intorno all'uomo causa sui e perciò padrone assoluto della propria vita.  
 La decisione dei radicali di finanziare il viaggio di un'infelice verso la fabbrica elvetica dei suicidi è conforme a un'ideologia costruita intorno alla stolta irrisione, all'odio verso il creato e al folle   disprezzo del Creatore.
 Il vero, ultimo nome di tale ideologia è necrofilia, estremo traguardo della rivolta attuata dagli illuminati moderni contro la fede in Gesù Cristo e contro la retta ragione.
 Sulla lugubre scena laicista i radicali fanno irrompere l'oscuro, empio medioevo degli albigesi, i fanatici che praticavano il suicidio per sfuggire alla legge del Creatore (che il loro furente/rovente delirio teologico giudicava intrinsecamente malvagio).
 Il partito radicale, avanguardia del pensiero laico e lugubre/sinistra imitazione del nichilismo albigese, suggerisce e promuove l'unione ipostatica del progressismo illuminato con la capovolta e tenebrosa eresia del Medioevo obituario.
 La fortuna del disgraziato partito radicale, infatti, discende dalle purissime (catare, appunto) battaglie contro la fecondità  e contro la vita. Fortuna (duole rammentarlo) che è assecondata dalla pie, calde e incaute conversazioni telefoniche dell'autorità cattolica post- conciliare con gli esponenti del partito radicale.

 Il lugubre, cinereo incontro con il titanismo/nichilismo dei radicali è l'approdo finale del viaggio incauto/eterodosso (impropriamente detto ecumenico) intrapreso dalla gerarchia romana in vista di orizzonti gaudenti, gongolanti e felici.  

Piero Vassallo

2 commenti:

  1. Il papa non emette parola, nemmeno un sussulto, contro l'eutanasia e contro i milioni di creature uccise dall'aborto di Stato. Sono temi scabrosi per un uomo vestito di bianco che tanto piace alla gente che piace. I lecchini del papa poi, non ne parliamo. Tale Cantalamessa accusa noi cattolici di essere madonnari, ed è un francescano che lo dice. Stiamo consegnando la Chiesa in mani empie. Molti i cattolici confusi, molti preti, invece, gaudenti e felici in questa orgia di riformismo. Dove andremo a finire?
    Buon anno dottor Vassallo e a tutta la redazione del blog. Cristo Regni.

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  2. grazie degli auguri, dottor Ciccarella, auguri che ricambio con cuore amico. mi rifugio nel sonno per non vedere lo scempio in atto nella chiesa di Bergoglio - ha da passa' sta nuttata...

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