martedì 6 ottobre 2015

IL MIRACOLO E I SUOI PENOSI DETRATTORI (di Piero Nicola)

Il reliquiario del corporale
custodito nel duomo di Orvieto.
Uno dei principali motivi dell'ateismo e nondimeno dell'eresia modernista, che pervade la gerarchia sedicente cattolica, è il discredito gettato sul miracolo.
  Il rifiuto degli atei opposto al fatto soprannaturale si deve generalmente a un irrazionale e non scientifico appiglio alla scienza. Ciò che sfugge al protocollo della registrazione scientifica non sarebbe ammissibile come realtà da essa irraggiungibile. Si dice falsamente interpretato l'evento che gli stessi mezzi di indagine fisica hanno potuto constatare. Gli scienziati (salvo i fedeli autentici e i convertiti) giustificherebbero la loro incredulità argomentando che i loro metodi non furono applicati e ancora non possono pervenire al risultato, ma in futuro si arriverà a chiarire il processo naturale che origina il presunto miracolo, e comunque il previsto accertamento dev'essere possibile.
  L'inconsistenza dell'assunto è palese, supponendo l'onnicomprensione razionale, negando il limite della conoscenza, invece dimostrabile con la sua impossibilità di penetrare il mistero, p.e. l'origine prima dell'universo, la spiegazione dei concetti di infinito e di eterno. Sicché la necessaria esistenza della  metafisica confuta ogni scientismo. Sappiamo che la ragione concepisce il Creatore trascendente.
  Ma quello che è peggio, i sedicenti credenti accantonano il miracolo, questa prova cui spesso si connette la conferma del dogma. Si cominciò col dire che la fede non ha bisogno del miracolo o che esso è incapace di produrla. È vero che lo stesso Nostro Signore disse no ai miscredenti che gli chiedevano prodigi, ma appunto in quanto erano scettici ed empi. Gesù non avrebbe cambiato l'acqua in vino, non avrebbe moltiplicato i pani e i pesci, non avrebbe sedato la tempesta, non avrebbe risanato gli inguaribili, non avrebbe risuscitato i morti,  se ciò non fosse servito alla fede. Ed ebbe a esporre tale sua intenzione.
  La SS Trinità non si limitò a questo. Volle che nella storia della Chiesa avvenissero miracoli. Il loro seguito è talmente numeroso e vario, talmente provato da testimonianze e da effetti tuttora riscontrabili (segni, reliquie), che sarebbe troppo lungo e inutile ricordarli tutti. Quanti santi e quanti miracoli! Quante sante intercessioni ottennero da Dio guarigioni, protezioni, manifestazioni, vittorie contro il maligno! Non esiste tradizione religiosa, al di fuori di quella cattolica, che annoveri tanti e provati (processi canonici) avvenimenti soprannaturali.
  Eppure gli attuali neomodernisti che occupano il cattolicesimo disdegnano il miracolo, arrivano ad attribuire agli atti sovrumani di Cristo un significato pressappoco favolistico, giacché hanno stabilito che la storia sacra è stata tramandata mediante rappresentazioni simboliche, travisate in seguito come testimonianze di cose avvenute in concreto. Errori della Madre e Maestra! Donde la divinità dell'Uomo-Dio ne esce compromessa.
  È noto che la nuova teologia, abbracciata di fatto da Bergoglio, svaluta il dogma, le verità fissate sulla base della Rivelazione e che determinano la fede, quella vera, reggendosi su tesi eretiche ambiguamente espresse: lo storicismo (il dogma, la Chiesa mutano secondo l'evoluzione dei tempi e dei costumi, la fede sperimentata è assistita da una Rivelazione in divenire, conta soltanto l'esperienza religiosa immutabile), la prassi, o pratica, della misericordia supera la lettera della Legge, interpretandola, attua la giustizia divina, ecc.
  Il metodo sofistico bergogliano è ancor più ingannevole, candido come i famosi sepolcri imbiancati. In occasione dell'apertura del sinodo sulla famiglia, il gran capo afferma che la dottrina ecclesiastica non è in discussione (a renderla equivoca ci ha già pensato il Vaticano II!). Però si può cambiare. Come? "Dobbiamo farci guidare dallo Spirito Santo per risolvere i problemi" (falsi, già risolti dalle norme di sempre! per cui la convocazione del sinodo è già un errore e un raggiro) egli dice. Tradotto in parole povere: si interpreti la dottrina secondo coscienza caritatevole (buonista): allo stesso modo che oggi possono fare i giudici che emettono sentenze in base alla loro interpretazione delle leggi, e la cassazione ne crea praticamente di nuove e abnormi, con risoluzioni che costituiscono autorevoli precedenti.
  Ora, i santi e i miracoli lungo la Storia sono una clamorosa accusa rivolta all'eretico cambiamento dottrinale: essi dimostrano, o piuttosto ribadiscono, che le divine prescrizioni furono e rimangono immutate, sono immutabili. Nell'Ostia consacrata c'è tutto Cristo (p.e. miracolo di Bolsena), esiste l'inferno (rivelazione ai bambini di Fatima), esiste il Purgatorio (Santa Caterina da Genova), l'Immacolata Concezione è indiscutibile (Lourdes), le eresie sono sempre da condannare (San Francesco, San Domenico, San Roberto Bellarmino e un'infinità di altri santi), gli infedeli vanno combattuti (p.e. San Pio V, Madonna del Rosario), i dogmi sono irreformabili (San Pio V, Papa del Concilio di Trento).

Piero Nicola

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