martedì 13 ottobre 2015

DEFENSORES FIDEI TENTENNANTI (di Piero Nicola)

  Già si sapeva che l'opposizione all'errore dogmatico, alla quale certi prelati in carica avevano dato inizio, era una battaglia perduta in partenza. Fin da subito, essi erano sprovvisti della necessaria fermezza. Non si accusa un errore grave senza accusare l'errante che persevera in esso promuovendolo e senza separarsi da lui. Diversamente, se ne viene fuori proprio male.
  In ogni modo, avrebbe dovuto apparire strano che uomini responsabili d'aver accettato gli sviamenti introdotti dal Concilio e le loro successive applicazioni e amplificazioni, potessero acquistare la stoffa di convertiti, tornati a marciare nell'unica via chiara, netta e possibile.
  Come nei nostri ambienti è stato detto e dimostrato, il motu proprio sulla riforma del processo canonico per le sentenze di nullità del matrimonio ha prevaricato sul sinodo per la famiglia, attualmente in corso, mettendolo di fronte a un provvedimento che apre la porta al cosiddetto divorzio cattolico, convalidato da una chiesa da fumetti americani. Infatti, affidare le prove della nullità alle dichiarazioni dei coniugi, in base alla loro coscienza, e al breve giudizio di vescovi sovente progressisti, equivale a rendere lo scioglimento religioso del vincolo una sorta i presa in giro. Ricordiamo che, in seguito a un'ambiguità conciliare, fine primo del matrimonio è diventato l'amore degli sposi, sicché esso venendo meno data l'incertezza di tale sentimento, necessariamente anche il matrimonio assume un carattere provvisorio, aleatorio.
  Dopo il bergogliano "chi sono io per giudicare?" riferito ai sodomiti e alle lesbiche, il tema della famiglia sarà facilmente toccato anche dalla questione del gender. Come ignorare che uno dei coniugi possa cambiare sesso, o semplicemente il sentimento del proprio sesso? Il marito potrà sentirsi donna e la moglie uomo. Ma vi saranno altri argomenti di discussione inerenti all'ambito familiare e relativi all'omosessualità.
  Inoltre, resta la faccenda della Comunione da accordarsi ai divorziati risposati, cui si connette il generale problema di conferire il Sacramento ai pubblici peccatori, ivi compresi gli omosessuali dichiarati.
  Adesso, la tivù ci informa che un'eletta di vescovi e cardinali ha inviato una lettera, pubblicata da un organo di stampa, per rappresentare a Bergoglio le sue riserve in merito all'instrumentum laboris da discutere al sinodo.
  Il sinodo ha avuto inizio, la risposta del destinatario rimane ignota, nessuno dei partecipanti all'assemblea ha ricusato il seggio assegnatogli, né ha avanzato reclami preliminari. La sconfitta di quei bene intenzionati è completa, prima ancora che compaia del tutto evidente.
  Chi sperava che ci fosse un'impugnazione del documento all'ordine del giorno, o che sarebbe stato oggetto di contestazioni durante le sedute, si metta l'animo in pace. Soltanto un miracolo potrebbe far sì che qualche padre tolga i piedi dalla putredine raffinata, profumata, e calciando la getti contro il banco della presidenza, affinché ci se ne renda conto.
  La notizia della lettera speranzosa trascorre nel silenzio dei suoi redattori, i quali, davanti al marcio dell'instrumentum (che è la messa in discussione di un dogma!) e dell'interferenza preventiva messa in atto col motu proprio, avrebbero dovuto pentirsi coram populo di non aver da lunga pezza esecrato la prima macchinazione e poi, denunciando la seconda, avrebbero dovuto disertare il losco convegno, oppure entrarvi per screditarlo pubblicamente.
  Invece, a quanto pare, alcuni firmatari della missiva - che il Vaticano si è affrettato a dichiarare  perturbatrice e immotivata - si sono tirarti indietro, mentre i sicuri autori scompaiono.
  Risultato: una vittoria della falsa misericordia che, ben guardandosi dal tradursi in responsabili e chiare definizioni dogmatiche, predica l'eresia definendola, nei fatti, con l'obbligare le coscienze e con la prassi del governo curiale. Una vittoria completa degli usurpatori, prodotta altresì dalla memoria timidamente inviata a Bergoglio e venuta alla luce: ecco la libera espressione dei prelati! ecco i debiti ripensamenti! ecco l'opportuno silenzio degli sconsigliati! Ecco come tutto ciò avrà da ripetersi in avvenire.

Piero Nicola


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