venerdì 26 giugno 2015

Sulla bandiera a stelle e strisce fiammeggia la parola sodomia

 Li chiamano liberatori. Se non che io li ricordo bene i volanti mitragliatori americani, correva la seconda decade dell'aprile del 1945, sui monti di Liguria i borghi erano senza difese, i liberatori scendevano indisturbati, volteggiavano allegramente a bassa quota e scaricavano, contro i civili inermi, per lo più donne e bambini, pallottole che bucavano i muri.
 Uccidere i civili era lo sport dei vincitori. Sparavano e uccidevano senza una ragione, gli eroici statunitensi.  La repubblica di Salò era in ginocchio, i tedeschi in fuga disperata, gli alleati avevano attraversato il Po e dilagavano nella pianura padana, le ingrossate squadre dei partigiani stavano per calare sulle martoriate città del Nord Italia, dove avrebbero amministrato - sommariamente - la democratica giustizia.
 Quale senso aveva mitragliare i civili? Quale senso infierire sui vinti incolpevoli? I vincitori non avevano deputato ad altri la punizione degli italiani refrattari? D'altra parte quale aviatore e con quale criterio sapeva riconoscere i reprobi negli anonimi bersagli delle sue micidiali armi?
 Finalmente so che cosa genera la rabbia che definisce le imprese dei vigliacchi: la proverbiale incontinenza dei feroci mercenari di Carlo V, in dialetto detti froci per l'abitudine romana di mangiare vocali e consonanti.
 Vincitori lanzichenecchi e/o bombardieri americani: feroci ossia froci. Malaparte, nel romanzo La pelle, ha appunto dimostrato che la seconda guerra mondiale fu vinta dai pederasti. Oggi lo possiamo affermare senza temere smentite, poiché la corte suprema degli Stati Uniti ha ufficialmente riconosciuto la validità del matrimonio pederastico. Nella prima pagina della costituzione americana fiammeggia la parola Culo.
 Finalmente noi vinti possiamo dire che le strisce della bandiera americana sono sono disegnate dallo sterco dei feroci.
 Il pisciatoio esulta. Il perdonismo sospira piamente. La politica gongola e prepara piste golose per i pedofili. Intanto batte alle porte il terrore islamico. Chi oserà dire ai legislatori che il cieco, bestiale furore dei maomettani è il premio guadagnato e meritato dalla culocrazia? Chi oserà rammentare che Dio non paga il sabato?


Piero Vassallo

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