venerdì 12 giugno 2015

COERENZA OBBLIGATORIA (di Piero Nicola)

In occasione dell'annuale pellegrinaggio Osimo-Loreto, don Francesco Ricossa, Direttore dell'Istituto Mater Boni Consilii, ha tenuto a Castelfidardo un'allocuzione breve ed essenziale, accanto ai sepolcri dei caduti dell'esercito pontificio, ove un sacerdote dell'Istituto ha posto una lapide che li ricorda.
  Nella commemorazione di quanti combatterono dalla parte giusta, egli ha raccomandato la coerenza nella fede,  ha messo il dito nella piaga dell'incoerenza, praticata non solo da sedicenti rappresentanti della Chiesa, ma anche da quei gruppi tradizionalisti che, pur  recandosi a onorare la memoria dei difensori di uno Stato aggredito calpestando lo ius gentium e oltraggiando il Pontefice-Re, vengono  al compromesso con la Verità col prestare il riconoscimento a coloro che indossano la veste di tutori della Sposa di Cristo, mentre la violentano.
  Non mancano gli studiosi risoluti a contestare la posizione assunta da Papa Mastai, perché intese obbligare le coscienze cattoliche circa l'opposizione alla conquista messa in atto dal Regno di Vittorio Emanuele II; inoltre essi obiettano che non fu un atto che impegnasse l'ubbidienza.
  Non mancano i teologi i quali negano che siano contrari alla Verità da credere gli errori commessi dal Vaticano II e dalla gerarchia con esso solidale, dandovi seguito.
  Sono disposti costoro, per esempio, a giudicare non essere un elenco di articoli di fede il Catechismo stabilito da San Pio X?
  Se fosse così, il discorso con essi qui si chiude.
  Leggiamo, per i disponibili, alcune celebri domande e risposte di quel compendio della dottrina eterna.
  "174. Siamo altresì obbligati a fare tutto quello che la Chiesa comanda?
  "Sì, siamo obbligati a fare tutto quello che la Chiesa comanda, perché Gesù Cristo ha detto ai Pastori della Chiesa: Chi ascolta voi ascolta me, e chi disprezza voi disprezza me".
 Nota: "La Chiesa non governa solo le anime. Non è una semplice società di anime [...] La società religiosa che con le sue leggi potesse governare soltanto l'anima sarebbe una società inesistente [...] Pertanto la Chiesa ha il diritto di legiferare per l'uomo intero, per l'anima e per il corpo [...] La Chiesa, società sovrana e indipendente, ha il diritto proprio e assoluto di fare leggi che obbligano i suoi sudditi [...] Il cristiano che non ubbidisce alle leggi della Chiesa manca al suo dovere, viene meno alla società di cui è membro [...] manca al suo dovere verso Dio" (Ecclesia, Paris, 1933. Imprimatur, Parigi 23.3.1927).
  Abbiamo risposto ai dubbi sul dovere assolto dai soldati pontifici, e quindi sulla facoltà morale di tutti i cattolici di prendere le armi unendosi ad essi, secondo le papali disposizioni.
  "175. Può sbagliare la Chiesa nelle cose che ci propone a credere?
  "No, nelle cose che ci propone a credere, la Chiesa non può sbagliare, perché secondo la promessa di Gesù Cristo ella è perennemente assistita dallo Spirito Santo".
  "176. La Chiesa Cattolica è dunque infallibile?
  "Sì, la Chiesa Cattolica è infallibile, epperò quelli che rifiutano le sue definizioni perdono la fede e diventano eretici".
  Se dunque troviamo cose che ci sono proposte a credere, che siano antitetiche a cose che ci sono state proposte a credere in precedenza, o questa che le propone non è Chiesa o non lo era quella precedente.

  "La Chiesa sa di essere per più ragioni congiunta con coloro che, essendo battezzati [...] non professano integralmente la fede [dunque sono eretici] [...] A questo si aggiunge una certa vera unione nello Spirito Santo, poiché anche in loro egli opera con la sua virtù santificante per mezzo di doni e grazie [...] Così lo Spirito suscita in tutti i discepoli di Cristo desiderio e attività, affinché tutti, nel modo da Cristo stabilito, pacificamente si uniscano in un solo gregge sotto un solo Pastore" (Cost. Lumen Gentium 15).
  La proposizione è variamente eretica. Lo si verifica di seguito con le allegate definizioni catechistiche.
  Le "ragioni" che collegano gli eretici con la Chiesa non ci sono. Ce ne sarebbe una soltanto: il battesimo. E viene profanato da quanti rifiutano di convertirsi.
  "169. Può qualcuno salvarsi fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana?
  "No, fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana nessuno può salvarsi, come niuno poté salvarsi dal diluvio fuori dell'Arca di Noè, che era figura di questa Chiesa".
  La validità di questo asserto resta intatta, senza che si citi la relativa eccezione. Perciò vige l'obbligo di citarla, qualora si intenda accennare a una particolare salvezza conseguita fuori della Chiesa. Ma il Concilio omette l'eccezione, che è tanto più tale in quanto trattasi di eretici i quali, in realtà, conoscono almeno alcune note della Chiesa, la rifiutano o vorrebbero con essa un'unione di compromesso. Ciò è confermato da tutto il Magistero tradizionale.
  "171. Ma chi si trovasse, senza sua colpa, fuori della Chiesa, potrebbe salvarsi?
  "Chi, trovandosi senza sua colpa, ossia in buona fede, fuori della Chiesa, avesse ricevuto il Battesimo, o ne avesse il desiderio almeno implicito; cercasse inoltre sinceramente la verità e compisse la volontà di Dio come meglio può; benché separato dal corpo della Chiesa, sarebbe unito all'anima di lei e quindi in via di salute".
  È ovvio che tali condizioni non possono applicarsi i protestanti di cui parla la Lumen Gentium. Del resto, in caso contrario, la stessa missione evangelizzatrice ordinata da Cristo nondimeno verso gli eretici, assumerebbe un carattere parziale, che Egli non volle affatto.
  "Tale divisione [di cattolici e acattolici] non solo si oppone apertamente alla volontà di Cristo, ma è anche di scandalo al mondo e danneggia la più santa delle cause: la predicazione del Vangelo ad ogni creatura" (Unitatis Redintegratio. 1)
  Basterebbe questa sentenza per stabilirne l'eresia. Essa afferma che la separazione dagli eretici sia scandalosa, mentre è esemplare e dovuta, ed è scandalo l'amicizia con gli eretici voluta dall'ecumenismo conciliare.
  "414. Dio, nel quinto comandamento, proibisce anche di nuocere alla vita spirituale del prossimo?
  "Sì, Iddio nel quinto comandamento proibisce anche di nuocere alla vita spirituale del prossimo con lo scandalo".
  "415. Che cosa è lo scandalo?
  "Lo scandalo è qualunque detto, fatto o omissione, che è occasione ad altri di commettere peccati".
  "416. È peccato grave lo scandalo?
  "Lo scandalo è un peccato grave, perché tende a distruggere la più grande opera di Dio, che è la redenzione, con la perdita delle anime..."
  "357. Che cosa ci proibisce il primo comandamento?
  "Il primo comandamento ci proibisce [...] l'eresia ed ogni altro peccato contro la religione".
  "363, Che cosa è l'eresia?
  "L'eresia è un errore colpevole dell'intelletto, per cui si nega con pertinacia qualche verità della fede".
  "887. Che dovrebbe fare il cristiano se gli venisse offerta la Bibbia da un protestante o da qualche emissario dei protestanti?
  "Se ad un cristiano venisse offerta la Bibbia da un protestante, egli dovrebbe rigettarla con orrore, perché proibita dalla Chiesa; che se l'avesse ricevuta senza badarvi, dovrebbe tosto gettarla alle fiamme o consegnarla al proprio parroco".

  "Quelli poi che ora nascono e sono istruiti nella fede di Cristo [sic!] in tali comunità [eretiche] non possono essere accusati di peccato di separazione, e la Chiesa cattolica li circonda di fraterno rispetto e di amore. Coloro infatti che credono in Cristo [ereticamente] ed hanno ricevuto validamente il battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica [...] Sono incorporati a Cristo, e perciò sono a ragione insigniti del nome di cristiani, e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti quali fratelli nel Signore.
  "Inoltre, tra gli elementi o beni dal complesso dei quali la stessa Chiesa è edificata e vivificata, alcuni, anzi parecchi ed eccellenti possono trovarsi fuori dei confini visibili della Chiesa cattolica: la parola di Dio scritta [...] appartengono all'unica Chiesa di Cristo.
  "Anche non poche azioni sacre della religione cristiana vengono compiute dai fratelli da noi separati [...] possono senza dubbio produrre realmente la vita della grazia, e si devono dire atte ad aprire accesso alla comunione della salvezza.
  "Perciò queste Chiese e comunità separate [...] nel mistero della salvezza non sono affatto spoglie di significato e di valore. Lo Spirito di Cristo infatti non ricusa di servirsi di esse come di strumenti di salvezza" (Decr. Unitatis Redintegratio 1-4).

  "3. Chi è vero cristiano?
  "Vero cristiano è colui che è battezzato, che crede e professa la dottrina cristiana e obbedisce ai legittimi Pastori della Chiesa".
  "7. Da chi dobbiamo noi ricevere e imparare la dottrina?
  "Noi dobbiamo ricevere e imparare la dottrina cristiana dalla santa Chiesa cattolica".
  "154. Non appartengono dunque alla Chiesa di Gesù Cristo tante società di uomini battezzati che non riconoscono il Romano Pontefice per loro capo?
  "No, tutti coloro che non riconoscono il Romano Pontefice per loro capo non appartengono alla Chiesa di Gesù Cristo".
  "155. Come si può distinguere la Chiesa di Gesù Cristo da tante società o da sette fondate dagli uomini e che si dicono cristiane?
  "Da tante società o sette fondate dagli uomini, che si dicono cristiane, si può facilmente distinguere la vera Chiesa di Gesù Cristo per quattro contrassegni. Essa è Una, Santa, Cattolica e Apostolica.
  "156. Perché la chiesa si dice Una?
  "La vera Chiesa si dice Una, perché i suoi figli, di qualunque tempo e luogo, sono uniti fra loro nella medesima fede, nel medesimo culto, nella medesima legge e nella partecipazione dei medesimi sacramenti, sotto un medesimo capo visibile, il Romano Pontefice".
  "157. Non vi potrebbero essere più Chiese?
  "No, non vi possono essere più Chiese, perché siccome vi è un solo Dio, una sola Fede e un solo Battesimo, così non vi è e non vi può essere che una sola vera Chiesa".
  "159. Perché la vera Chiesa si dice Santa?
  "La vera Chiesa si dice Santa, perché santo è il suo capo invisibile, che è Gesù Cristo, santi sono molti suoi membri, santi sono la sua fede, la sua legge, i suoi sacramenti, e fuori di essa non vi è né vi può essere vera santità".
  Tanto basta. Non vado oltre esaminando i documenti del Concilio Vaticano II. Né sto a dimostrare l'evidenza della sostanziale conformità con le proposizioni conciliari del magistero universale (abusivo) susseguente al Concilio.
  Per formulare una dottrina che chiede l'assenso della fede e l'ubbidienza dei fedeli occorre che si esprima in formule esatte? No di certo. Molte eresie vennero condannate formalmente pur essendo contenute nei più vari contesti scritti e orali.
  Allora possiamo costatare come la dottrina del Concilio riguardante la Chiesa, gli acattolici, le loro confessioni, la loro condizione morale e spirituale, i rapporti da tenersi con essi da parte del clero e dei fedeli, contraddica in modo eretico l'insegnamento autentico e infallibile del Catechismo di San Pio X.
  Si badi che questa contraddizione è soltanto una parte dell'antinomia complessiva che colpisce i dogmi. Di alcuni suoi elementi ho trattato altrove.
  Perciò sarà incoerente credere che il suddetto magistero costante, Urbi et orbi e il relativo governo, gravemente erronei, possano appartenere alla Chiesa e al suo capo, che essi possano mantenere l'autorità conferita dal Capo Gesù Cristo al suo Vicario e alla sua Sposa.

Piero Nicola

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